La riqualificazione diffusa per il sistema urbano.

Le grandi aree di trasformazione, che hanno costituito finora il perno della pianificazione comunale e dei flussi di finanziamento per la città, oggi versano in forte declino.  Si risolvono sovente, infatti,  in costosi, unici e sporadici interventi di riqualificazione, di costosa manutenzione, smarrendo se non altro anche il consenso e il riconoscimento da parte del cittadino.

La crisi economica che investe gli Enti Locali fa perdere di vista le priorità del welfare e del disegno della città come “cosa pubblica” a favore della contrattazione con i grandi interessi privati. Inoltre, questa tipologia di interventi ha costi altissimi differiti nel tempo e dipende molto dalle oscillazioni dei mercati immobiliari.

Il rilancio del sistema urbano esclusivamente utilizzando questo tipo di approccio e a queste condizioni appare difficile.  In alcune amministrazioni comunali di media dimensione attraverso i nuovi piani urbanistici  si è deciso, come strategia prioritaria e per contrastare questo tipo di frammentazione, di riqualificare il sistema urbano attraverso piccoli interventi  diffusi sulle aree pubbliche inutilizzate. Notevoli i rapidi positivi effetti sull’economia e l’incentivazione alle imprese locali attraverso la realizzazione degli interventi con la predisposizione dei differenziati bandi.   Il recupero del patrimonio edilizio diffuso esistente ha poi molteplici benefici tra cui il miglioramento ambientale e il risparmio sulle spese di gestione da parte delle amministrazioni, potendo anche colmare quel vuoto temporale tra l’approvazione dei piani di trasformazione stessi e la loro realizzazione.

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